Dal prossimo gennaio, il personale delle Forze Armate e della Polizia – al pari di tutti i dipendenti pubblici – subirà una riduzione dello stipendio rispetto a dicembre 2023.
Stop incrementi straordinari
La ragione sta nel fatto che, salvo novità nel decreto Milleproroghe, cessa di essere pagato l’incremento straordinario dell’1,5% dello stipendio tabellare introdotto dalla legge di Bilancio 2023 per compensare la svalutazione degli stipendi dovuta all’inflazione.
Un incremento considerato insufficiente da noi di ASPMI, in quanto come sindacato puntiamo a cifre maggiormente significative con il prossimo rinnovo contrattuale al fine di compensare le perdite subite negli anni di elevata inflazione.
Tuttavia, era comunque qualcosa e il fatto che da gennaio 2024 cesserà di essere erogato conferma la necessità di raggiungere al più presto un accordo per il rinnovo di contratto per il triennio 2022-2024. Anche perché a ciò si aggiunge che l’indennità di vacanza contrattuale – che era stata temporaneamente incrementata dallo 0,5% al 3,35% nel 2023, con un pagamento in un’unica soluzione a dicembre – tornerà normale a partire da gennaio 2024.
A inizio anno, quindi, lo stipendio sarà più basso, per quanto va considerato l’effetto della riforma Irpef che in parte limiterà la decurtazione con un risparmio che nel migliore dei casi può arrivare a 260 euro l’anno.
Tuttavia, le possibili perdite dovrebbero essere compensate con il prossimo rinnovo contrattuale grazie a un aumento medio previsto di circa 180-190 euro, in linea con quelle che sono le richieste sindacali.
Rinnovo di contratto, serve fare in fretta
Il problema è che le trattative per il rinnovo contrattuale, sebbene siano sostenute da un significativo stanziamento di fondi nella legge di Bilancio 2024 (3 miliardi per il prossimo anno e 5 miliardi per il 2025), potrebbero protrarsi fino al 2025.
Ci sono però buone possibilità che il personale impiegato nei comparti di Difesa e Sicurezza possa sperimentare i primi effetti nel 2024, già dopo l’estate, grazie alla massima priorità garantita dal Presidente del Consiglio che più volte ha confermato che al personale in divisa verrà data la precedenza nelle trattative.
A tal proposito, come ASPMI – che come sindacato militare per la prima volta contratteremo direttamente con il Governo per assicurare al personale un rinnovo alle migliori condizioni – chiediamo al Presidente del Consiglio di fare ciò che è necessario affinché il tavolo contrattuale possa partire il prima possibile al fine di garantire un aumento salariale tempestivo per compensare le perdite dell’indennità una tantum.