La Regione Lombardia non rinnoverà il Protocollo d’intesa (Dgr n. XI/7453/2022), in scadenza il 31 dicembre 2023, che consente la libera circolazione delle Forze Armate sul servizio ferroviario regionale. La notizia è stata data al Comando del 7° Reggimento Alpini, peraltro con poche righe e scarso preavviso.
Come ASPMI, abbiamo già sottolineato le lacune presenti nelle risorse dedicate alle Forze Armate e in particolare all’Esercito Italiano, ancora una volta penalizzato e ignorato. Non dimentichiamo che il personale dell’Esercito è largamente presente proprio sul territorio lombardo, dove per l’Operazione Strade Sicure ne è richiesta l’assidua e costante presenza.
Un duro colpo ai militari e ai cittadini
Il mancato rinnovo del protocollo deciso dalla Lombardia è quindi un colpo duro all’impegno dei militari, proprio in una delle Regioni che più richiedono controlli e sicurezza. Non solo, anche i bisogni dei cittadini lombardi sono trascurati: la circolazione a titolo gratuito degli agenti e degli ufficiali, infatti, sopperiva anche alla necessità di maggiore sicurezza nell’utilizzo dei mezzi pubblici.
La sola presenza dei militari, diretti rappresentanti dello Stato, era un automatico deterrente per la criminalità e tutti quei piccoli reati che turbano l’ordine pubblico e la serenità dei cittadini. Lo confermano i dati, ma anche il sentimento condiviso da chi ogni giorno era rassicurato dalla presenza degli agenti.
Anziché aumentare, gli investimenti per la sicurezza pubblica – che riteniamo dovrebbe essere tra le principali priorità – diminuiscono ancora. Non solo, il trattamento economico dell’Esercito continua a essere impari: non solo viene preteso un maggiore sforzo anche al di fuori delle competenze specifiche di Difesa, ma gli si chiede anche di farlo munendosi di “idoneo titolo di viaggio”.
Si stanno obbligando i militari di premunirsi dei biglietti necessari dall’inizio dell’anno, spendendo il denaro proveniente dallo stipendio (già minimo e probabilmente non troverà giovamento da un aumento irrisorio) anche durante il servizio, mentre svolgono l’Operazione Strade Sicure che nemmeno competerebbe loro. Il tutto, attenzione, per non rischiare la multa.
Un altro duro colpo nei confronti dell’Esercito Italiano
Un ulteriore sprezzo verso il ruolo dell’Esercito Italiano, che invece continua a servire il Paese con dedizione, e più che mai verso la collettività. Saranno in primo luogo i cittadini a fare le spese della “mancanza di disponibilità di risorse sul bilancio di previsione 2024-2026“.
Lo riteniamo inaccettabile: serve un intervento immediato per invertire la rotta e iniziare a dare il giusto riconoscimento all’Esercito, senza penalizzarlo e minare sempre di più il bisogno di sicurezza che ci accomuna. Chiediamo pertanto a tutti coloro che possono intervenire di farlo, dando voce ai valori di giustizia ed equità che siamo sicuri accomunano noi e i nostri iscritti con tutti gli organi competenti nella decisione.
Il primo passo è il rinnovo del Protocollo per il 2024 e per gli anni futuri.