Nei giorni scorsi ci siamo soffermati sulla questione relativa alle mancate rafferme nei confronti di una parte dei volontari in ferma prefissata annuale consigliando a tutti gli interessati di non prendere in considerazione la possibilità di fare ricorso contro l’amministrazione promossa da alcune Associazioni.
Come ASPMI riteniamo infatti che si tratti di una perdita di soldi e tempo, in quanto non ci sono gli estremi legali per far valere la propria posizione alla luce del fatto che fin dall’accettazione dell’incarico se ne conosceva la durata, senza alcun obbligo di rafferma da parte dell’amministrazione.
ASPMI sta lavorando alla ricerca di una soluzione in tempi brevi
Ciò non significa che ci siamo disinteressati dell’argomento: pur avallando il passaggio alla nuova forma di reclutamento nell’Esercito Italiano definita ai sensi della legge n. 119 del 2022 riteniamo che prima di disperdere importanti risorse bisogna fare le dovute valutazioni.
Avevamo promesso che ci saremmo interessati per capire quali sono i criteri utilizzati per scegliere chi raffermare e chi no, e così stiamo facendo. E nei dialoghi intercorsi ci siamo mossi anche per chiedere al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, di prendere in considerazione la possibilità di procedere alla rafferma annuale per una parte dei volontari, ovviamente nel rispetto dei vincoli di spesa.
D’altronde alla luce delle carenze di organico e tenendo conto del crescente fabbisogno di militari per la tutela dei confini e del territorio, c’è necessità di avere personale adeguatamente addestrato, specialmente per il tempo necessario al passaggio definitivo al nuovo modello Difesa.
Confidiamo quindi nella ragionevolezza del Capo di SME affinché possa prendere in considerazione una tale ipotesi.
Ecco come deve agire un sindacato
Concludiamo facendo notare che l’attività sindacale dovrebbe fare proprio questo: anziché partire all’attacco con onerosi e inutili ricorsi è bene intervenire alla radice del problema confrontandosi direttamente con l’Amministrazione per far capire qual è la giusta direzione da seguire. Così abbiamo fatto e continueremo a fare nei prossimi giorni, speranzosi che presto potremo dare buone notizie ai volontari in scadenza che temono per il loro futuro.