VFP1 senza stipendio da ottobre, ASPMI chiede al Ministro della Difesa di intervenire al più presto

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Centinaia di militari VFP1 di rafferma concorsuale attendono con ansia l’esito della procedura che potrebbe permettere loro di restare in servizio e transitare al ruolo superiore

Tuttavia, nell’attesa la situazione ha preso una piega che noi di ASPMI riteniamo sia inaccettabile: il Cusi ha infatti sospeso la loro partita stipendiale, lasciando questi giovani soldati senza retribuzione da ottobre. Nonostante continuino a prestare servizio, si trovano in una posizione di estrema incertezza: e cosa ben più grave è che non sono stati neppure informati di quanto stava per succedere.   

Ricordiamo che la rafferma concorsuale è stata creata proprio per consentire la prosecuzione del servizio fino alla pubblicazione del decreto del Persomil che determinerà l’esito del concorso e l’eventuale passaggio al ruolo superiore. Questo processo di transizione è pensato per tutelare sia l’interesse del personale militare che quello dell’Amministrazione, evitando periodi di vuoto in attesa delle nomine. 

Tuttavia, con lo stipendio bloccato e nessuna informazione ufficiale (cosa aberrante, che dimostra una mancanza di rispetto verso il personale), questi militari si trovano a dover affrontare spese, trasferte e impegni economici quotidiani senza alcun supporto finanziario.

Un’organizzazione militare come la nostra non può permettersi una simile situazione. Non è solo una questione economica; si tratta anche di rispetto e di dignità per il personale che, ogni giorno, si impegna a servire il Paese. Uno stipendio di circa 1.000 euro, pur modesto, rappresenta un sostegno vitale per chi è lontano da casa e deve mantenersi autonomamente. La prospettiva di dover aspettare due o più mesi per un pagamento arretrato, proprio con l’avvicinarsi delle festività natalizie, è semplicemente inaccettabile.

ASPMI chiede quindi un intervento immediato da parte del Ministro della Difesa Guido Crosetto, essenziale per ristabilire una situazione di normalità e per fornire a questi giovani soldati la prontezza dei pagamenti che meritano, senza dover necessariamente attendere che l’Amministrazione completi le operazioni concorsuali. 

Ci aspettiamo pertanto al più presto un intervento risolutivo, affinché episodi del genere non si ripetano in futuro e in modo che i nostri militari possano dedicarsi al loro dovere con la tranquillità economica e il rispetto che meritano.